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Posted by on Nov 4, 2023 | 0 comments

Ubbidienti nella sofferenza

Gesù, nei giorni della sua carne, con grida e lacrime, offerse delle preghiere e delle supplicazioni a colui che LO POTEVA LIBERARE DELLA MORTE, secondo che è scritto:

“Il quale, ne’ giorni della sua carne, avendo con gran grida e con lagrime offerto preghiere e supplicazioni a Colui che lo potea salvar dalla morte, ed avendo ottenuto d’esser liberato dal timore, benché fosse figliuolo, imparò l’ubbidienza dalle cose che soffrì; ed essendo stato reso perfetto, divenne per tutti quelli che gli ubbidiscono, autore d’una salvezza eterna…” (Ebrei 5:7-8)

Infatti Egli chiese al Padre di passare oltre a lui il calice della sua morte, secondo che è scritto:

“Allora Gesù venne con loro in un podere detto Getsemani, e disse ai discepoli: Sedete qui finché io sia andato là ed abbia orato. E presi seco Pietro e i due figliuoli di Zebedeo, cominciò ad esser contristato ed angosciato. Allora disse loro: L’anima mia è oppressa da tristezza mortale; rimanete qui e vegliate meco. E andato un poco innanzi, si gettò con la faccia a terra, pregando, e dicendo: Padre mio, se è possibile, passi oltre da me questo calice! Ma pure, non come voglio io, ma come tu vuoi…..Di nuovo, per la seconda volta, andò e pregò, dicendo: Padre mio, se non è possibile che questo calice passi oltre da me, senza ch’io lo beva, sia fatta la tua volontà. …..E lasciatili, andò di nuovo e pregò per la terza volta, ripetendo le medesime parole.” (Mt 26:36-44)

In questa sua preghiera vediamo come Egli chieda al Padre di passare da lui il calice della sua morte ma poi dica “non come voglio io, ma come tu vuoi”. Badate bene che Gesù chiese chiaramente di far passare da lui la sua morte perchè sapeva che Dio era potente da poter liberarlo dalla morte. Faccio questa puntualizzazione perchè purtroppo ci sono dei seduttori di mente che dicono che Gesù non chiese al Padre di passare da lui il calice della sua morte, e nella loro arroganza e superbia, arrivano persino a dare del codardo a Gesù, se Gesù avesse fatto una simile richiesta! Guardatevi da questa dottrina malvagia e anche da coloro che la diffondono.
 
Comunque, Gesù, in quell’occasione, così come in tutte le altre, è stato un grande esempio di fede e di ubbidienza.
 
Infatti Egli è per noi un esempio di fede: si rivolse a Dio in un momento in cui era contristato ed angosciato chiedendo di essere liberato da una grande sofferenza; Così anche noi quando siamo afflitti, sofferenti, contristati ed angosciati dobbiamo rivolgerci a Dio con fede chiedendogli di liberarci. Non dobbiamo rivolgerci agli uomini, ma a Dio; non dobbiamo confidare negli uomini, ma in Dio nostro Padre. Dobbiamo essere certi che Egli è potente da liberarci da ogni nostro dolore, da ogni malattia, da ogni afflizione, da ogni distretta, da qualsiasi cosa! Sei afflitto da qualcosa? Sei in qualche distretta e sei contristato ed angosciato? Rivolgiti con tutto il tuo cuore a Dio! Bisogna anche dire che se sei afflitto a motivo del tuo peccato, lì invece, ti devi ravvedere, umiliarti davanti a Dio, confessarlo ed abbandonarlo, accettando le conseguenze di esso. Ricordandoti sempre che non è volentieri che l’Eterno affligge i figliuoli degli uomini (Lm 3:33) e che Egli è colui che fa la piaga ma è anche colui che fascia (Giobbe 5:18) e che non bisogna disdegnare la correzione dell’Eterno.
 
Ed è anche un esempio di ubbidienza: nonostante avesse chiesto la liberazione della sua morte, Egli era disposto ad accettare la volontà di Dio anche quand’essa fosse diversa dalla sua. Infatti disse “non come voglio io, ma come tu vuoi”; Così anche noi, dobbiamo imparare ad accettare la volontà di Dio per noi; e non sempre la volontà di Dio per noi sarà quella di esaudirci nei modi, nei tempi che vogliamo noi. Inoltre, non sempre Iddio nostro Padre ci esaudirà in quello che gli abbiamo chiesto, proprio come nel caso di Gesù. Può succedere che la sua volontà verso di noi sia diversa da quella che gli chiediamo o desideriamo. Faccio degli esempi pratici: quando un cristiano è perseguitato ferocemente e violentemente rischiando di morire, la sua preghiera e la sua supplica a Dio è quella di essere liberato e di non essere ucciso; ma può essere che Iddio abbia stabilito che quel credente sia un martire, e dunque non lo libererà dalla morte. Questo non significa assolutamente che Dio lo abbandonerà: sicuramente lo libererà dal timore dalla morte (come fece con Gesù infatti Gesù ottenne di essere liberato dal timore), gli darà forze e coraggio per affrontare quel momento tremendo, ma non lo libererà dalla morte; E ciò può accadere con chiunque si dica Cristiano, principalmente nei paesi in cui la persecuzione contro i Cristiani è molto feroce.
 
Un’altro esempio è quello in cui un credente ha una certa malattia oppure un qualcosa che gli dà fastidio, e supplica insistentemente Iddio, ma L’Eterno non lo libera da quella cosa, come ad esempio come è successo a Paolo, il quale pregò tre volte per essere liberato dalla spina nella carne (un angelo di Satana) che lo affliggeva ma non ottenne quella liberazione (cfr 2 Co 12:7-10). Anche in questo caso il fatto che Dio non esaudisca una certa richiesta non significa assolutamente che Dio abbandoni coloro che gridano a Lui; anzi Iddio concede grazia, pazienza e forza per sostenere e sopportare quell’afflizione.

Bisogna conoscere bene queste cose affinchè uno non si scandalizzi quando alla sua continua richiesta a Dio di essere liberato o guarito, non viene esaudito.
 
L’Eterno è seduto sul trono, ed Egli fa ciò che vuole lassù nei cieli e sulla terra, e chi sei tu uomo, vaso di terra, rottame tra i rottami, a dirgli “che fai” o ad offuscargli il suo disegno con parole prive di senno? Non sai tu che Egli è il creatore di tutte le cose? Non sai tu che la Sua intelligenza è infinita e che il suo potere è immenso? Sei stato tu a dargli il suo potere? Sei stato tu a dargli sapienza e intelligenza? Sei tu più giusto, più buono e misericordioso di Lui?
 
Sappi con certezza questo: L’Eterno può tutto e nessuno può impedirgli di eseguire un suo disegno. E questo è ciò che riconobbe il giusto Giobbe dopo essere stato fortemente provato (non aveva peccato!), avendo perso i propri beni, i propri figli ed essere stato colpito da un fortissimo dolore per non si sa quanto tempo:

«Io riconosco che tu puoi tutto, e che nulla può impedirti d’eseguire un tuo disegno.” (Gb 42:2)

Dunque fratelli e sorelle, coraggio, non vi scoraggiate nelle vostre afflizioni e non vi scoraggiate quando non venite esauditi in quello che avete chiesto nei momenti di grande tristezza e di angoscia. Sappiate che dovete imparare ad accettare la volontà di Dio verso di voi, ed essere cosi PERFETTI, come Gesù.

Sappiate per certo che Dio, NON VI ABBANDONERA’ e NON VI LASCERA’ in quei momenti di sofferenza e di distretta. Egli vi sosterrà, vi consolerà, vi fortificherà e vi aiuterà a sostenere tutto quello che dovete sopportare. EGLI HA CURA DI VOI. NON SI E’ DIMENTICATO DI VOI, dalle vostre preghiere, dalle vostre suppliche e dalle vostre lacrime.

Alla fine, sicuramente l’Eterno vi benedirà e vi darà molto di più delle vostre sofferenze e del dolore che avete patito. Sia che ciò avvenga qui sulla terra o nel suo paradiso celeste, alla sua presenza. Quindi coraggio, rialzati! Guarda a Cristo, il quale fu ubbidiente fino alla fine e sopportò tutti quei dolori e tutte quelle sofferenze per amore nostro. Prendilo come esempio e come riferimento in ogni cosa.

Haiaty Varotto

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