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Posted by on Mar 9, 2024 | 0 comments

Alcune caratteristiche ed opere che l’empio compie

Alcune caratteristiche ed opere che l’empio compie, secondo il Salmo 10:

  • Nella sua superbia perseguita con furore i miseri.
  • Si gloria delle brame dell’anima sua.
  • Benedice il rapace.
  • Disprezza l’Eterno.
  • Dice che l’Eterno non farà inchiesta. Lo dice nell’alterezza della sua faccia.
  • Pensa che Dio non c’è, o che non vede, o che dimentica le cose.
  • Pensa che non sarà mai smosso e che non gli accadrà male alcuno.
  • Parla sempre di maledizioni, di frodi e di violenza.
  • E’ malizioso, perverso ed parla iniquamente.
  • Uccide l’innocente in luoghi nascosti.
  • Sta in agguato nel suo nascondiglio come un leone nella sua spelonca. Sta in agguato per sorprendere l’afflitto.

Gli empi, con tali caratteristiche e con tali condotte, esistevano al tempo di Davide, esistevano in passato ed esistono ancora oggi. Essi opprimevano ed agivano con violenza nei confronti degli afflitti e dei miseri. Non avevano riguardo alcuno al povero, anzi li opprimevano. Agivano con violenza e superbia, disprezzavano l’Eterno e si illudevano che non sarebbe loro successo niente.

Invece si sbagliavano.

Costoro non sono rimasti impuniti;

e così anche gli empi al tempo presente non rimarranno impuniti, quantunque, nei loro cuori, si illudano che Dio non vede, che Dio si dimentichi delle loro violenze e delle loro oppressioni.

L’Eterno vede! L’Eterno non dimentica le opere malvagie degli empi. Egli è un Dio giusto, che regna e che osserva attentamente tutte le cose. La sua giustizia è perfetta.

E’ solo questione di tempo. Magari ci vuole del tempo (ed a volte avviene che duri tanto prima che Dio intervenga, al punto che Davide diceva: “O Eterno, perché te ne stai lontano? Perché ti nascondi in tempi di distretta?”) ma CERTAMENTE arriverà.

Dunque, che gli afflitti che subiscono le violenze degli empi, sappiano aspettare con piena fiducia in Dio. Egli non mancherà di arrivare. Arriverà nei suoi tempi però, non nei nostri e non in quelli che vogliamo noi. Perciò è importante saper aspettare con pazienza, calma e fiducia, senza farsi prendere da sentimenti cattivi, o da pensieri malvagi o da ansie e altre cose dannose e che sono peccato.

Haiaty Varotto

“O Eterno, perché te ne stai lontano?

Perché ti nascondi in tempi di distretta?

L’empio nella sua superbia perseguita con furore i miseri;

essi rimangon presi nelle macchinazioni

che gli empi hanno ordite;

poiché l’empio si gloria delle brame dell’anima sua,

benedice il rapace e disprezza l’Eterno.

L’empio, nell’alterezza della sua faccia,

dice: L’Eterno non farà inchieste.

Tutti i suoi pensieri sono: Non c’è Dio!

Le sue vie son prospere in ogni tempo;

cosa troppo alta per lui sono i tuoi giudizi;

egli soffia contro tutti i suoi nemici.

Egli dice nel suo cuore: Non sarò mai smosso;

d’età in età non m’accadrà male alcuno.

La sua bocca è piena di esecrazione, di frodi, e di oppressione;

sotto la sua lingua v’è malizia ed iniquità.

Egli sta negli agguati de’ villaggi;

uccide l’innocente in luoghi nascosti;

i suoi occhi spiano il meschino.

Sta in agguato nel suo nascondiglio

come un leone nella sua spelonca;

sta in agguato per sorprendere il misero;

egli sorprende il misero traendolo nella sua rete.

Se ne sta quattro e chino,

ed i meschini cadono tra le sue unghie.

Egli dice nel cuor suo: Iddio dimentica,

nasconde la sua faccia, mai lo vedrà.

Lèvati o Eterno! o Dio, alza la mano!

Non dimenticare i miseri.

Perché l’empio disprezza Iddio?

perché dice in cuor suo: Non ne farai ricerca?

Tu l’hai pur veduto; poiché tu riguardi ai travagli

ed alle pene per prender la cosa in mano.

A te si abbandona il meschino;

tu sei l’aiutator dell’orfano.

Fiacca il braccio dell’empio,

cerca l’empietà del malvagio finché tu non ne trovi più.

L’Eterno è re in sempiterno;

le nazioni sono state sterminate dalla sua terra.

O Eterno, tu esaudisci il desiderio degli umili;

tu raffermerai il cuor loro, inclinerai le orecchie tue

per far ragione all’orfano e all’oppresso,

onde l’uomo, che è della terra, cessi dall’incutere spavento.”

(Sl 10)

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