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Posted by on Ott 31, 2023 | 0 comments

E’ chiaro perchè quelli che vengono ripresi dall’epistola di Giacomo, la disprezzano

L’epistola di Giacomo, servitore di Dio e del Signore Gesù Cristo, è disprezzata da quei cristiani che mostrano di avere queste caratteristiche:

– non hanno un comportamento onesto e neppure un cuore buono;
– parlano solo per interesse personale e non si curano del bene comune della Chiesa;
– sono ricchi o comunque amanti del denaro;
– non amano la preghiera perché non hanno fede di ottenere ciò che chiedono;
– non amano i poveri;
– sono pieni di pregiudizio e di superbia.

Sapete perché proprio quelle categorie di persone disprezzano l’epistola di Giacomo? Perché parla direttamente contro di loro, e siccome non vogliono essere corretti neppure dalla Parola di Dio, si tengono lontani da essa, dando tutto dei significati particolari alle parole di Giacomo, in quanto non la intendono, hanno un velo nella mente che non gli permette di sottomettersi agli insegnamenti di Giacomo.

La parte più importante per quei tali cristiani è che sono mancanti nelle opere e il loro cuore non è puro, ma sono pieni di sentimenti malvagi, di cose impure e di superbia.

Le opere si vedono, quindi non potendo mostrare le loro opere, perché non ne hanno o sono malvagie, trovano conveniente difendersi prendendo a sostegno e manipolando le parole di Paolo, gridando a tutti, per far deviare il loro sguardo dai frutti dell’albero, che non ci sono, per spingerli ad osservare la bellezza delle foglie numerose e verdi, che rappresentano le chiacchiere, facendo credere che siccome si viene salvati per fede, le opere dopo essere salvati anche se non ci sono non è importante. Assolutamente sbagliato tale concetto, e con questo scritto lo voglio ricordare.

Ma come? Gesù disse che bisogna portare frutto in abbondanza e che un albero si riconosce dal frutto, e quei tali, e taluni di loro si presentano anche come ministri dell’Evangelo, innalzandosi a chissà quale autorità divina, ma sono privi di autorità, osano contraddire le parole del Signore Gesù Cristo? Ma come si permettono quei tali di contraddire, non solo Giacomo, ma soprattutto Gesù Cristo il Signore? Quei tali parlano contro il Signore, non solo contro degli uomini.

Inoltre, non è vero che Paolo sostiene le credenze e gli insegnamenti di quei tali, che vogliono far passare l’insegnamento distruttivo che il ravvedimento non deve essere accompagnato dai frutti degni di ravvedimento, e che le opere non sono importanti, dimenticando e occultando che i medesimi insegnamenti che ha scritto Giacomo li hanno insegnati anche Gesù prima e Paolo successivamente.

Abbiamo già fatto riferimento alle parole di Gesù a riguardo dei frutti dell’albero, ed ora vi citerò dei passi scritti da Paolo a conferma del fatto che gli insegnamenti di Paolo vanno perfettamente d’accordo con quelli di Giacomo, come Paolo stesso ha dichiarato ai santi della Galazia:

«quando conobbero la grazia che m’era stata accordata, Giacomo e Cefa e Giovanni, che son reputati colonne, dettero a me ed a Barnaba la mano d’associazione perché noi andassimo ai Gentili, ed essi ai circoncisi» (Gal. 2:9)
Sempre ai Galati, Paolo scive cos’è che ha valore per uno che ha creduto in Cristo Gesù ed è stato salvato:
«Infatti, in Cristo Gesù, né la circoncisione né l’incirconcisione hanno valore alcuno; quel che vale è la fede operante per mezzo dell’amore.» (Gal. 5:6)

Vedete, Paolo ha scritto chiaramente che ciò che ha VALORE per un credente è la FEDE OPERANTE!
Fate attenzione, non dice che ha valore solo la fede per mezzo della quale è stato salvato, ma ha VALORE la FEDE OPERANTE, cioè la fede che opera per mezzo dell’amore, che non sta nascosta, ma che si manifesta.
La medesima cosa di Paolo dice Giacomo, parlando del VALORE che ha la fede di un credente, con queste parole:

«Ma vuoi tu, o uomo vano, conoscere che la fede senza le opere non ha valore?» (Giac. 2:20)

L’Apostolo Paolo, sapendo anche del grande VALORE che hanno le opere per un cristiano, che sono la manifestazione della fede che uno ha nel cuore, scrive a Tito queste parole:

«… Cristo Gesù; il quale ha dato se stesso per noi affin di riscattarci da ogni iniquità e di purificarsi un popolo suo proprio, zelante nelle opere buone.» (Tito 2:13-14)

«Ricorda loro che stiano soggetti ai magistrati e alle autorità, che siano ubbidienti, pronti A FARE OGNI OPERA BUONA, che non dicano male d’alcuno, che non siano contenziosi, che siano benigni, mostrando ogni mansuetudine verso tutti gli uomini.» (Tito 3:1)

«Certa è questa parola, e queste cose voglio che tu affermi con forza, affinché quelli che han creduto a Dio abbiano cura d’attendere a buone opere. Queste cose sono buone ed utili agli uomini.» (Tito 3:8)
«Ed imparino anche i nostri ad attendere a buone opere per provvedere alle necessità, onde non stiano senza portar frutto.» (Tito 3:14)

Cari nel Signore, dopo aver considerato i passi che vi ho riportato sopra, è forse lecito dire che Paolo insegnava una salvezza per opere perché, come Giacomo, dava VALORE alla fede dei credenti che compiono le opere?
No, non è lecito pensare tali cose, e coloro che, per interesse personale, pongono enfasi soltanto sulle parole dove si parla della salvezza per sola fede, cosa giusta, perché l’anima perduta nei peccati viene giustificata per fede, non per opere, ma dopo che quest’anima si è convertita, la sua fede presente nel suo cuore ha VALORE soltanto se ad essa seguono le opere che la manifestano, altrimenti la fede è morta, non ha valore, e le parole dette sono solo chiacchiere.

Anche lo stesso ravvedimento dalle opere morte, non acquista valore con il manifestare i frutti degni di ravvedimento?

Se le cose stanno così, per quale motivo, e le cose stanno proprio così, dico per quale motivo quei tali, che osano persino dichiararsi ministri di Cristo, disprezzano l’epistola di Giacomo?

Ve l’ho detto già sopra, coloro che non hanno un cuore secondo il cuore di Gesù Cristo e le loro opere e la loro condotta non sono pure, ma contaminate da mille peccati, disprezzano Giacomo perché nel suo parlare è molto forte e diretto e produce un effetto molto devastante nei peccatori che leggono, e non lo sopportano, la loro coscienza viene messa in subbuglio, perciò se ne stanno lontani e la disprezzano.

Diletti e fedeli nel Signore, state attenti, badate a voi stessi, badate da chi vi fate guidare nel cammino spirituale, perché molte volte le cose non sono come i sedicenti ministri dicono che sia, e loro stessi non sono ciò che dicono di essere.

Badate dunque che nessuno vi seduca con vani e manipolatori ragionamenti.

Giuseppe Piredda

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