Fede, insistenza e la volontà di Dio
La fede è certezza di cose che si sperano, secondo che è scritto:
“Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di cose che non si vedono.”(Ebrei 11:1).
Chi ha fede, ha certezza delle cose in cui spera. Non ha dubbi, ma ne è pienamente convinto nel proprio cuore delle cose in cui spera.
Ora, quando si prega e si chiede qualcosa a Dio, bisogna chiederla con fede, senza stare con il dubbio. Se si chiede qualcosa senza fede non si riceve nulla dal Signore (cfr Giacomo 1:6-8)
Leggiamo questi passaggi per capire cosa significa chiedere qualcosa a Dio con fede:
“E tutte le cose che domanderete nella preghiera, se avete fede, le otterrete.” (Matteo 21:22)
“Perciò vi dico: Tutte le cose che voi domanderete pregando, crediate che le avete ricevute, e voi le otterrete.”(Marco 11:24 – Riveduta Luzzi)
“Perciò io vi dico: Tutte le cose che voi domanderete pregando, crediate che le riceverete, e voi le otterrete.”(Marco 11:24 – Diodati)
Chiedere qualcosa con fede significa chiedere qualcosa a Dio e “credere di aver ottenuto ciò che si è chiesto”, senza dubitare, senza mettere dei “se”, dei “ma”.
Bisogna essere convinti che la cosa che abbiamo chiesto, la si riceverà.
E quando arrivano pensieri di dubbio a tal riguardo, vanno combattuti ed allontanati. Si deve mantenere la fede lottando contro i pensieri di dubbio, che certamente verranno ( e ricordo che tali pensieri possono venire sia dal proprio cuore umano, oppure da altre persone attorno a te, ma possono anche essere lanciati da spiriti maligni).
Prendiamo l’esempio di uno/a che prega per una guarigione da una malattia, o da un malfunzionamento di qualcosa nel corpo e vediamo come gestirla con fede.
Se sta pregando per essere guarito/a, deve CREDERE ED ESSERNE CONVINTO/A CHE RICEVERA’ quella guarigione; ciò non significa credere e convincersi che si è già guariti anche quando di fatto non lo si è (e andare a dire alle altre persone di essere guariti quando non lo si è), ma vuol dire ESSERE CONVINTO/A CHE RICEVERA’ quello che ha chiesto, e quindi sarà guarito/a. In altre parole, deve avere la certezza di quello che spera di ricevere. E’ solo una questione di tempo.
Poi con pazienza, deve rimanere in attesa dell’arrivo della sua guarigione, che può avvenire sia in maniera potente con un intervento di Dio miracoloso, oppure in maniera naturale (essendo che Dio ha creato il nostro corpo con dei meccanismi per guarire ad esempio il sistema immunitario). In entrambi i casi, L’Eterno ha concesso la guarigione ed ha esaudito la preghiera della fede.
Ora c’è da dire qualcosa anche riguardo al quando, perchè ovviamente uno che prega per una guarigione, se non specifica nella preghiera i tempi nei quali vorrebbe essere guarito, di solito significa che vorrebbe essere guarito nell’immediato. E che deve fare se non viene guarito nell’immediato? Continuare a pregare, con fede, cioè essendo convinto nel proprio cuore che ha ottenuto quello che ha chiesto finché Dio non lo esaudisca o non gli risponda dicendo che non lo farà.
E che succede se non si è guariti dopo anni? Lo stesso di prima, continuare a pregare, con fede, cioè essendo convinto nel proprio cuore che riceverà quello che ha chiesto, finché Dio non lo esaudisca o non gli risponda dicendo che non lo farà.
Ho fatto l’esempio della guarigione, ma il discorso dell’avere fede quando si chiede qualcosa a Dio si estende a qualsiasi altra cosa e a qualsiasi altra situazione. Ogni richiesta, ogni preghiera a Dio, ha come condizione necessaria la fede per essere esaudita.
Una cosa che voglio aggiungere qui è che l’intensità e l’insistenza presso Iddio sono rilevanti per “accelerare” la risposta di Dio. Bisogna imparare a lottare con Dio per ottenere ciò che si sta chiedendo. Si deve lottare per ricevere quello che si sta chiedendo con la preghiera, con digiuni e con lacrime. Sta scritto: “Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; picchiate e vi sarà aperto;” (Mt 7:7). Dovete bussare forte con le vostre preghiere, i vostri digiuni, le vostre grida davanti a Dio. Riflettete sull’insistenza di questa donna:
“E partitosi di là, Gesù si ritirò nelle parti di Tiro e di Sidone. Quand’ecco una donna cananea di que’ luoghi venne fuori e si mise a gridare: Abbi pietà di me, Signore, figliuol di Davide; la mia figliuola è gravemente tormentata da un demonio. Ma egli non le rispose parola. E i suoi discepoli, accostatisi, lo pregavano dicendo: Licenziala, perché ci grida dietro. Ma egli rispose: Io non sono stato mandato che alle pecore perdute della casa d’Israele. 25 Ella però venne e gli si prostrò dinanzi, dicendo: Signore, aiutami! Ma egli rispose: Non è bene prendere il pan dei figliuoli per buttarlo ai cagnolini. Ma ella disse: Dici bene, Signore; eppure anche i cagnolini mangiano dei minuzzoli che cadono dalla tavola dei lor padroni. Allora Gesù le disse: O donna, grande è la tua fede; ti sia fatto come vuoi. E da quell’ora la sua figliuola fu guarita.” (Mt 15:21-28)
Nonostante Gesù non le rispose la prima volta, nonostante i discepoli volevano mandarla via, e nonostante la risposta di Gesù, Ella non si fermò e manifestò grande fede per ottenere quello che voleva.
Leggete e riflettete anche su questo passaggio:
“Poi disse loro: Se uno d’infra voi ha un amico e va da lui a mezzanotte e gli dice: Amico, prestami tre pani, perché m’è giunto di viaggio in casa un amico, e non ho nulla da mettergli dinanzi; e se colui dal di dentro gli risponde: Non mi dar molestia; già è serrata la porta, e i miei fanciulli son meco a letto, io non posso alzarmi per darteli, – io vi dico che quand’anche non s’alzasse a darglieli perché gli è amico, pure, per la importunità sua, si leverà e gliene darà quanti ne ha di bisogno. Io altresì vi dico: Chiedete, e vi sarà dato; cercate e troverete; picchiate, e vi sarà aperto. Poiché chiunque chiede riceve, chi cerca trova, e sarà aperto a chi picchia. ”. (Lc 11:5-10)
E anche su questo:
“Propose loro ancora questa parabola per mostrare che dovevano del continuo pregare e non stancarsi. In una certa città v’era un giudice, che non temeva Iddio né avea rispetto per alcun uomo; e in quella città vi era una vedova, la quale andava da lui dicendo: Fammi giustizia del mio avversario. Ed egli per un tempo non volle farlo; ma poi disse fra sé: benché io non tema Iddio e non abbia rispetto per alcun uomo, pure, poiché questa vedova mi dà molestia, le farò giustizia, che talora, a forza di venire, non finisca col rompermi la testa. E il Signore disse: Ascoltate quel che dice il giudice iniquo.” (Lc 18:1-5)
Un’altra cosa che bisogna conoscere è la seguente: anche se si ha fede quando si chiede qualcosa a Dio, non sempre si viene esauditi. E ciò perchè il piano di Dio e la volontà di Dio riguardo quella cosa è diversa da quello che gli stai chiedendo e sarà il suo piano e la sua volontà a sussistere. In quei casi bisogna accettare la volontà di Dio, proprio come fece Gesù, quando nel Getsemani chiedeva, che se fosse possibile di passare da lui il calice della sua morte. Gesù disse:
“E diceva: Abba, Padre! ogni cosa ti è possibile; allontana da me questo calice! Ma pure, non quello che io voglio, ma quello che tu vuoi.”. (Mc 14:36).
In quel caso non fu esaudito nell’essere stato liberato dalla morte ma accettò con ubbidienza la volontà del Padre.
Quindi, alla fine, come si mettono assieme queste cose?
In questo modo: le cose che si chiedono a Dio, bisogna chiederle con fede; in altre parole dopo aver chiesto qualcosa a Dio, bisogna CREDERE, ed esserne CONVINTI CHE LA SI RICEVERA’. Si deve avere la certezza di quello che si spera. Non ci deve essere spazio alcuno per alcuna forma di dubbio. Poi, bisogna rimanere in attesa, e nell’attesa della risposta di Dio, bisogna insistere, avendo una certa intensità, con le preghiere e con i digiuni. Maggiore è l’intensità e maggiore è la dimostrazione di voler veramente quella cosa. Questa attesa finisce o quando Dio esaudisce dando effettivamente quello che è stato chiesto oppure quando Dio risponde facendo capire in maniera certa che quella cosa non rientrava nella sua volontà; in quel caso bisogna imparare ad accettare la volontà di Dio con ubbidienza.
Alla fine, se uno si confida in Dio e manifesta fede, verrà da lui premiato, o avendo quello che ha chiesto o in un altro modo, ma certamente verrà premiato dall’Eterno, il quale si compiace di coloro che si accostano al suo trono con piena certezza di fede.
Haiaty Varotto