Pandita Ramabai e il risveglio in India
Nel 1904 si verificò nel Galles uno dei più importanti risvegli della Chiesa moderna, la cui notizia in breve tempo giunse in tutto il mondo portando con sé le scintille della speranza. Così iniziarono risvegli in India, Cina, Corea e in America. Fondamentale per il risveglio in India fu una giovane donna di nome Pandita Ramabai. Pandita costituì un Centro per giovani vedove e orfani chiamato “Mutki” che significa salvezza o misericordia. Desiderava vedere un potente risveglio tra le povere vedove dell’India. Nel dicembre del 1904, dopo aver ricevuto notizia degli eventi nel Galles, la sua fame per lo Spirito si intensificò, e costituì piccoli gruppi di preghiera di dieci ragazze l’uno, dicendogli di pregare per la salvezza di tutti in India e in tutto il mondo. All’inizio erano solo settanta ragazze divise in gruppi di dieci, ma nell’arco di sei mesi c’erano 550 persone a Mutki che pregavano due volte al giorno per il risveglio. Il 29 giugno del 1905 lo Spirito Santo scese su un grande gruppo di ragazze che incominciò a piangere, a confessare il proprio peccato e a pregare per più potenza. Il giorno dopo lo Spirito Santo si manifestò ancora con potenza. Tutte le ragazze incominciarono a piangere e a confessare i loro peccati. Le lezioni furono sospese e le donne si diedero completamente alla preghiera. Lo Spirito Santo scese su di loro come un fuoco e si sentivano ardere, tanto da chiamarlo battesimo di fuoco.
Le ragazze dell’India furono battezzate dallo Spirito Santo e gli fu data grande luce. Saltavano su e giù per ore dalla gioia senza stancarsi. Il fuoco di Dio le purificava dall’orgoglio, dall’ira, dall’amore per il mondo e dall’egoismo. Non mangiarono né bevvero finché non ottennero la vittoria. La gioia era così grande che per due o tre giorni dopo aver ricevuto il battesimo dello Spirito Santo non si interessarono al cibo. Sia la convinzione di peccato che la gioia della salvezza furono veramente grandi. Giovani ragazze rimanevano in preghiera per ore lodando il Signore. Consideravano un privilegio passare parecchie ore in preghiera d’intercessione per stranieri che non avevano mai visto. In un incontro rimasero diciassette ore in preghiera, il giorno dopo quindici ore prima di sciogliere la riunione in grande gioia.
La vita di Pandita Ramabai è un forte incoraggiamento per noi ad applicarci diligentemente alla parola di speranza. Questa giovane donna armata soltanto di una visione datagli da Dio e dalle notizie provenienti dal Galles si mise a pregare come non aveva mai fatto prima. Alla luce di quello che Dio ha fatto nel passato non dovremmo noi sperare? La Chiesa è troppo spesso priva di speranza e non prega perché si è dimenticata della potenza di Dio.
“Cercate l’Eterno e la sua forza, cercate del continuo la sua faccia! Ricordatevi delle meraviglie ch’egli ha fatte, de’ suoi miracoli e de’ giudizi della sua bocca” ( I Cronache 16:11,12).
tratto da: http://www.pentecoste.altervista.org/Risveglio/Biografie.html