L’evangelo
scritto da Giuseppe Piredda
L’Apostolo Paolo ha scritto ai santi di Corinto la definizione precisa di cosa è la Buona Novella, il messaggio dell’Evangelo che per mezzo della fede in esso, si viene salvati:
«Fratelli, io vi rammento l’Evangelo che v’ho annunziato, che voi ancora avete ricevuto, nel quale ancora state saldi, e mediante il quale siete salvati, se pur lo ritenete quale ve l’ho annunziato; a meno che non abbiate creduto invano. Poiché io v’ho prima di tutto trasmesso, come l’ho ricevuto anch’io,
che Cristo è morto per i nostri peccati, secondo le Scritture;
che fu seppellito;
che risuscitò il terzo giorno, secondo le Scritture;
che apparve a Cefa, poi ai Dodici.» (1 Cor. 15:1-5)
L’Evangelo è la buona notizia che mediante la fede in essa i peccatori vengono salvati, ed è il messaggio più importante che i conduttori e tutti i ministri di Dio hanno il dovere di rammentare di continuo all’assemblea dei santi, perché ancora oggi è credendo in quello che ha fatto Gesù Cristo che si viene salvati. Non si viene salvati per opere, o credendo in una religione anziché un’altra, ma il peccatore viene salvato esclusivamente mediante la fede nell’Evangelo di Gesù Cristo. Capite, dunque, perché conoscere bene il messaggio dell’Evangelo, la Buona Notizia, è molto importante ed è da ricordare del continuo.
Gesù di Nazaret, il Cristo di Dio, che è stato mandato dal Padre sulla terra, è morto sulla croce portando su di sé i nostri peccati, ed anche quelli di tutto il mondo (cfr. 1Giov. 2:2). Il sangue e l’opera compiuta da Gesù non hanno limiti, non hanno confini territoriali o etnici, Egli è potente ed efficace da poter salvare tutti quanti gli uomini, ma naturalmente, leggendo la somma della Parola di Dio, non tutti saranno salvati, ma solo quelli che Dio ha preordinati ad essere salvati.
Gesù Cristo ha portato su di sé anche le nostre malattie, si è caricato dei nostri dolori, ed è stato trafitto a motivo delle nostre trasgressioni e delle nostre iniquità. C’era qualcuno che vedendolo sulla croce lo reputava colpito, battuto da Dio, umiliato, invece le cose non stavano così, Egli ha patito al posto nostro, e grazie alle sue sofferenze e alla sua morte il castigo doveva pesava sopra tutti gli uomini, anche su di noi che abbiamo creduto e siamo nati di nuovo, invece è stato sopra Gesù Cristo, ed è per quel sacrificio estremo compiuto dal Figliolo di Dio, che noi e tutti quelli che credono in Lui abbiamo pace nel nostro cuore e ci sentiamo riconciliati con Dio, siamo diventati figli di Dio, e da allora siamo amati dal nostro Padre Celeste. Ognuno seguiva la sua via su questa terra, e nessuno sapeva dove stava andando e che fine avrebbe fatto, ma il Padre Celeste ha fatto cadere sopra il Suo Amato Figliolo Gesù l’iniquità di tutti, per cui, se uno ha fede e crede con tutto il suo cuore all’opera che Gesù ha compiuto, l’iniquità e tutto il peccato viene purificato e lavato dalla propria anima, perché la conseguenza di quel peccato è stata pagata da Gesù, la morte che richiede l’aver peccato, lo spargimento di sangue che è necessario affinché il peccato sia lavato dalle coscienze dei peccatori (cfr. Ebrei 9:22), lo ha compiuto sulla croce l’Agnello di Dio, che è il sacrificio perfetto, la propiziazione per i nostri peccati, ed anche di quelli di tutto il mondo.
Gesù come un Agnello menato allo scannatoio non aperse bocca, non si lamentò di nulla. È piaciuto al Padre di farlo patire e di fargli offrire la sua vita in sacrificio per la colpa, non la sua colpa, perché Egli non peccò mai, ma per la nostra colpa, per la colpa di tutto il mondo. Ma il suo tormento ha visto e vedrà ancora portare molto frutto, perché molti sono stati quelli che sono stati resi giusti per la grazia di Dio, e molti altri ancora lo saranno in futuro, e di tutto questo frutto il nostro Signore Gesù Cristo ne sarà saziato, perché si è caricato le iniquità di noi tutti, ha portato i peccati di molti, è stato seppellito ed il terzo giorno è risuscitato dai morti; dopo di ciò è salito in cielo ed è alla destra del Padre per intercedere per noi (cfr. Isaia 53:1-12; Rom. 8:34).
Quella che vi ho esposta sopra è la Buona Novella di Gesù Cristo che salva e rende giusti coloro che credono in esso con tutto il cuore. Ah, quanto Iddio ha amato il mondo! Lo ha amato tanto, fino al punto di dare il Suo Unigenito Figliolo a morire sulla croce, affinché tutti coloro che credono in Lui, che credono nella Buona Novella, abbiano vita eterna. Gesù è stato mandato sulla terra per salvare coloro che credono in Lui, ma viene da sé che coloro che non credono in Gesù Cristo, perciò rifiutano l’unica salvezza offerta da Dio agli uomini, non potranno avere la vita, ma saranno gettati all’inferno quando moriranno.
Queste cose vanno predicate, annunziate, ricordate di continuo a tutti i santi, affinché imparino a loro volta a predicare il messaggio dell’Evangelo ai peccatori, perché è solo mediante la fede che si viene salvati, e bisogna ricordare sempre che è per fede che si è stati salvati e bisogna perseverare nella fede sino alla fine per poter ereditare la vita eterna. Quella fede che un peccatore ha ricevuto nel suo cuore quando ha creduto ed è nato di nuovo, dev’essere custodita sino alla fine, perché senza fede non si può piacere a Dio e non si può ereditare la vita eterna. Chi si trae indietro e chi crede solo per un tempo, non erediterà la vita eterna.
Cari nel Signore, il messaggio dell’Evangelo è la cosa più importante di tutta la Bibbia, pertanto cercate di non fare la pessima figura di non rispondere correttamente quando qualcuno vi fa la domanda: ‘Cos’è l’Evangelo?’. Se lo sapete, rispondete correttamente, ma se non lo sapete studiatelo e poi rispondete correttamente.
Il primo nemico dell’Evangelo è il diavolo, poi ci sono gli ipocriti, che parlano dell’Evangelo ma sono privi d’amore e lo presentano come un messaggio di giudizio e morte, anziché presentarlo come messaggio che porta vita e gioia; poi ci sono anche gli ignoranti, che si rifiutano di studiare cosa sia esattamente l’Evangelo e vanno in giro senza sapere per quale motivo sono stati resi giusti da Dio. Perciò, diletti e fedeli nel Signore, badate di non trovarvi a braccetto con tali persone che offendono e disprezzano l’Evangelo di Gesù Cristo, badate di non trovarvi in compagnia dei servitori del diavolo, né in compagnia degli ipocriti che usano il messaggio dell’Evangelo per arricchirsi e per trarne gloria personale, e badate pure a non stare con gli ignoranti che non leggono la Bibbia e non si vogliono interessare veramente di tutto cuore dell’opera che Gesù ha fatto per salvare i peccatori, perché questi saranno sempre confusi e nel disordine. Badate dunque a come ascoltate e badate che nessuno vi seduca con vani e manipolatori ragionamenti.
Giuseppe Piredda