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Posted by on Dic 18, 2023 | 0 comments

Ma ve lo immaginate l’apostolo Pietro…

“E la moltitudine di coloro che aveano creduto, era d’un sol cuore e d’un’anima sola; né v’era chi dicesse sua alcuna delle cose che possedeva, ma tutto era comune tra loro. E gli apostoli con gran potenza rendevan testimonianza della risurrezione del Signor Gesù; e gran grazia era sopra tutti loro. Poiché non v’era alcun bisognoso fra loro; perché tutti coloro che possedevan poderi o case li vendevano, portavano il prezzo delle cose vendute, e lo mettevano ai piedi degli apostoli; poi, era distribuito a ciascuno, secondo il bisogno. Or Giuseppe, soprannominato dagli apostoli Barnaba (il che, interpretato, vuol dire: Figliuol di consolazione), levita, cipriota di nascita, avendo un campo, lo vendé e portò i danari e li mise ai piedi degli apostoli.” (Atti 4:32-36)

Secondo voi, basandovi sul passaggio sopra, cosa facevano gli apostoli, tra cui Pietro, dei danari ricavati dalla vendita dei beni dei discepoli, i quali venivano depositati ai loro piedi:

Ne prendevano una parte e se li tenevano in una borsa (magari in vista della “pensione” o di lasciare un eventuale eredità ai propri figli), visto che erano ministri

oppure

distribuivano il tutto secondo il bisogno in modo che non ci fossero dei bisognosi?

Giudicate voi da persone intelligenti. Non da stolti, insensati e non cercando di giustificare il ministro che conosci.

Io dico che i danari ricavati, li distribuivano secondo il bisogno di ciascuno, quindi secondo anche il loro bisogni; cioè usavano una parte per coprire i propri bisogni e con il resto supplivano ai bisogno degli altri. Non si mettevano ad accumulare a lasciando altri nel bisogno.

Ma ve lo immaginate Pietro con una sacca piena di argento o oro, ricavati con i sodi dati dai fratelli, che se li tiene da parte per la pensione o per i propri figli? Ma ve lo immaginate a lui dicendo a qualcuno che era lì nel bisogno qualcosa come “mi spiace, ma ritengo che sia lecito che essendo un ministro del vangelo mi posso accumulare una parte”.

Ovviamente queste cose se lo possono immaginare soltanto chi serve mammona. O chi pensa di servire Dio ma per i soldi.

Un ministro di Dio, che opera nel campo del Signore, ha diritto al mangiare e al bere e a tutti i propri bisogni suppliti, ma non ha diritto ad accumulare ed arrichirsi con i soldi dei santi. Ve lo ripeto con forza: uno che si dice ministro e che vuole arricchirsi o accumulare i soldi dei santi è un servo di mammona che vi sta raggirando e sfruttando per i propri interessi; anche se dice che è per il progresso del vangelo in realtà è per i suoi interessi personali. Usa l’evangelo come scusa per vivere una vita senza lavorare e alle spalle dei CREDULONI che gli danno retta. Sul diritto del vangelo ne ho già parlato qui: https://destatevi.org/sul-diritto-di-vivere-dellevangelo/ e qui: https://destatevi.org/ancora-sul-diritto-dellevangelo-e…/

Un vero ministro, che serve veramente Dio con tutto il cuore, non gli interessa proprio nulla di accumulare e arricchirsi con i soldi dei santi. Gli interessa sì avere i propri bisogni suppliti (cibo, utenze, dimora) per non doversi occupare di quelle cose e potersi concentrare sulla PREGHIERA E SULLO SVOLGERE IL PROPRIO MINISTERIO (non per andare dietro a cosa inutili o perdere tempo su altre questioni), ma una volta suppliti quei bisogni, non gli interessa accumulare altro denaro, perchè HA FEDE IN DIO, e sa che l’Eterno, tramite i suoi santi, i quali saranno contenti di provvedere ai loro bisogni, o anche in altri modi, gli provvederà tutto quel che ha bisogno fino alla fine dei suoi giorni. E poi aggiungo anche che un ministro dell’evangelo non va in “pensione”, ma siccome serve il Signore, lo farà fino alla fine dei suoi giorni.

Dunque guardatevi dai servi di mammona e state sani non facendovi raggirare da nessuno. Non vi fate intimorire da minacce, da maledizioni, da sogni e visioni che questi servi di mammona usano, etc.. Badate alle loro opere, non alle loro parole.

Haiaty Varotto

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