Giobbe, un esempio di integrità, di rettitudine e di buon operare per i credenti di ogni tempo
La storia di Giobbe è una storia molto importante che ci fa comprendere davvero tante cose. Tra le cose che impariamo dalla sua storia vi sono: la sovranità di Dio; vi è il fatto che Dio mette un riparo attorno a coloro che lo temono e che camminano in integrità davanti a Lui; impariamo che Satana può avere accesso davanti a Dio e che percorre la terra ; impariamo che Satana non può agire liberamente quando vuole lui a meno che non gli sia permesso da Dio di farlo; impariamo che gli amici di Giobbe anziché sostenerlo si precipitarono nell’accusarlo di aver peccato visto il male che stava passando; vi è anche il fatto che Dio possa permettere che un giusto venga fortemente provato con la perdita di tutti i beni, con la morte dei propri figli e con una malattia devastante; Impariamo anche che i disegni di Dio sono imperscrutabili, ed Egli fa ciò che vuole e nessuno può dirgli “che fai?” Così Egli può provare un giusto in un modo molto forte permettendo che sia gravemente malato; impariamo anche che alla fine, se uno persevera fino alla fine rimanendo fermo e fiducioso nel Signore in mezzo alla prova, dopo che essa finisce, viene grandemente benedetto dall’Eterno;
Ma chi era Giobbe? Egli era un uomo integro e retto; temeva Iddio e fuggiva il male (cfr Gb 1:1). Era un uomo molto ricco ed era il più grande di tutti gli orientali. Non c’era nessun altro sull’intera terra che era integro e retto come lui. Egli era grandemente benedetto da Dio e camminava insieme all’Eterno, il suo Dio. Egli agiva facendo tantissime buone opere e non si sviava alla verità. Ma nonostante ciò, Dio, dopo averlo fatto notare a Satana, permise che venisse grandemente provato. Infatti Satana aveva incitato Dio contro di lui e Dio permise che fosse grandemente provato: gli fu tolto tutto quello che aveva; i figli che aveva morirono e fu colpito da Satana con un’ulcera maligna dai piedi fino alla somma del capo.
In questa grande prova, l’Eterno gli parlò dal seno della tempesta e gli pose delle domande a cui ovviamente non poteva e non sapeva rispondere; dopo ciò Giobbe rispose all’Eterno:
“«Io riconosco che tu puoi tutto, e che nulla può impedirti d’eseguire un tuo disegno. Chi è colui che senza intendimento offusca il tuo disegno?… Sì, ne ho parlato; ma non lo capivo; son cose per me troppo maravigliose ed io non le conosco. Deh, ascoltami, io parlerò; io ti farò delle domande e tu insegnami! Il mio orecchio avea sentito parlar di te ma ora l’occhio mio t’ha veduto. Perciò mi ritratto, mi pento sulla polvere e sulla cenere».” (Gb 42:15)
Alla fine, dopo ciò, l’Eterno lo ristabilì nella condizione di prima e gli rese il doppio di tutto quello che già gli era appartenuto; fu consolato da tutti i mali che l’Eterno gli avea fatto cadere addosso. E l’Eterno benedì gli ultimi anni di Giobbe più de’ primi; Giobbe, dopo questo, visse centoquarant’anni, e vide i suoi figliuoli e i figliuoli dei suoi figliuoli, fino alla quarta generazione. Poi Giobbe morì vecchio e sazio di giorni (cfr Giobbe 42:10-16).
Dunque Giobbe era un uomo giusto e non c’era sulla terra un uomo integro e retto come lui. Ma quali erano le sue opere?
Tra le opere e le cose che Giobbe faceva (e non faceva) vi erano le seguenti:
- Non commise mai violenza (Gb 16:17)
- Salvava il misero che gridava aiuto (Gb 29:12)
- Salvava l’orfano che non aveva chi lo soccorresse (Gb 29:12) e gli faceva mangiare la sua parte (Gb 31:17)
- Aiutava coloro che stavano per perire (Gb 29:13)
- Aiutava la vedova. Le faceva esultare il cuore (Gb 29:13) e non le faceva languire gli occhi (Gb 31:16).
- Era giusto. Si rivestiva della giustizia (Gb 29:14)
- Era integro. Si rivestiva della probità (Gb 29:14)
- Aiutava i malati. Era l’occhio del cieco, il piede dello zoppo (Gb 29:15)
- Aiutava i poveri. Era come un padre per loro (Gb 29:15). L’anima sua si angustiava per il povero (Gb 30:25) e non rifiutava quello che desideravano (Gb 31:16)
- Studiava a fondo la causa dello sconosciuto (Gb 29:16)
- Liberava coloro che erano oppressi dagli iniqui (Gb 29:17)
- Consolava e incoraggiava coloro che erano sfiduciati ed afflitti (Gb 29:24-25)
- Piangeva per chi era nell’avversità (Gb 30:25)
- Non posava lo sguardo su altre donne e non ha lasciato che il suo cuore fosse sedotto da altre donne (Gb 31:1, Gb 31:9)
- Non camminava nella menzogna (Gb 31:5)
- Non frodava (Gb 31:5)
- Non si sviava dalla retta via (Gb 31:7)
- Non andava dietro ai suoi occhi (Gb 31:7)
- Non si contaminava con le sue mani (Gb 31:7)
- Non spiava la porta del suo prossimo (Gb 31:9)
- Non disconosceva il diritto del suo servo e della sua serva (Gb 31:13)
- Non lasciava nessuno perire per mancanza di vesti ma provvedeva lui a loro(Gb 31:19)
- Non riponeva la sua fiducia nell’oro quantunque fosse molto ricco (Gb 31:24)
- Non si rallegrava per il fatto che le sue ricchezze erano tante e che avesse molto accumulato (Gb 31:23)
- Non si è lasciato sedurre dal sole e dalla luna (Gb 31:26-28)
- Non si rallegrava della sciagura del suo nemico (Gb 31:29)
- Non esultava quando incoglieva una sventura al suo nemico (Gb 31:29)
- Non chiedeva la morte del suo nemico con imprecazione (Gb 31:30)
- Provvedeva da mangiare a coloro che erano della sua tenda(Gb 31:31)
- Ospitava lo straniero e non lo faceva passare la notte fuori (Gb 31:32)
- Non copriva i suoi falli celando la sua iniquità perché aveva paura della folla e dello sprezzo altrui (Gb 31:33)
- Non trattava male né trascurava la sua terra (Gb 31:38) e non faceva sospirare chi la coltivava (Gb 31:39)
E’ evidente dunque il perché la scrittura parla così bene dell’integrità e della rettitudine di Giobbe. Egli va imitato in tutte queste opere buone e in tutta la sua rettitudine. Si tratta proprio di un esempio di integrità, di rettitudine e di buon operare per i credenti di ogni tempo.
Haiaty Varotto