Non disdegnare la correzione dell’Eterno
“Figliuol mio, non disdegnare la correzione dell’Eterno, e non ti ripugni la sua riprensione; 12 ché l’Eterno riprende colui ch’egli ama, come un padre il figliuolo che gradisce.” (Pv 3:11-12)
La scrittura ci esorta a non disprezzare la correzione dell’Eterno perchè Egli corregge e riprende colui/colei che Egli ama, così come un padre corregge il figlio che gradisce. Difatti quale padre che ama il proprio figlio non lo corregge per tempo quando questo sbaglia (al fine di insegnarli la via giusta e al fine di risparmiargli problemi, guai e danni che avrebbe incontrato se rimasto in quei errori)? E’ vero che al momento la correzione causa sofferenza e dolore, ma serve a portare un frutto in futuro.
La parola “disdegnare” significa “Disprezzare, respingere con spregio qualcosa”. Ecco, questo non lo dobbiamo fare; non dobbiamo respingere con spregio la sua riprensione e non dobbiamo disprezzare quando veniamo corretti da Dio, indipendentemente dal tipo e dall’intensità della correzione, perchè Egli ci ama e lo fa per il nostro bene affinché possiamo camminare correttamente nelle vie del bene e affinché diventiamo sempre più perfetti, simili a Cristo. La riprensione e il castigo di Dio non sono mai per il nostro male ma sempre per il nostro bene; Dunque consolatevi e state sempre attaccati al Signore anche dopo essere stati ripresi e corretti. Il Padre celeste è buono e ci ama di un amore grande!
Haiaty Varotto