Perseverate in queste cose
«Ed erano perseveranti nell’attendere all’insegnamento degli apostoli, nella comunione fraterna, nel rompere il pane e nelle preghiere» (Atti 2:42)
Tali parole scritte da Luca nel ricordare i fatti apostolici che sono avvenuti, ci ricordano che tutti noi che abbiamo creduto che Gesù è il Cristo di Dio e siamo nati da Dio, dobbiamo perseverare …
… nello studiare gli insegnamenti degli apostoli
la prima Chiesa attendeva di continuo agli insegnamenti degli apostoli, e ne hanno avuto un gran bene, sia in termini di conoscenza di Dio e di verità, sia per quanto riguarda le opere di carità verso i poveri; quindi, anche ai dì d’oggi, i santi che studiano e mettono in pratica gli insegnamenti scritti degli apostoli, ne riceveranno un grande beneficio per ogni cosa.
… nella comunione fraterna
una delle cose che opera lo Spirito santo dentro i credenti è farli crescere nell’amore, che si manifesta anche nel desiderio di incontrare i fratelli e stare insieme a loro, non soltanto per i culti, ma sempre, in ogni occasione possibile. Se non si ha il desiderio di stare in comunione con i fratelli, per pregare e parlare delle cose del Signore, allora bisogna esaminarsi bene, per vedere se si è ancora nella fede e se eventualmente non ci si è sviati dalla verità.
… nel prendere la cena del Signore
rompere il pane è uno dei modi con cui le Scritture fanno riferimento alla santa cena (cfr 1 Corinzi 10:16-17); essa può essere presa anche tutti i giorni (cfr Atti 2:46), però stando molto attenti a non prenderla indegnamente, altrimenti i giudizi di Dio possono piombare addosso alla persona indegna (cfr 1 Corinzi 11:28-32). Cari nel Signore, state dunque attenti a come vi conducete e a come vi accostate alla cena del Signore, per per non mangiare e bere un giudizio di Dio su sé stesso.
… nella preghiera
bisogna perseverare nella preghiera, soprattutto in quella personale, in ginocchio fatta a casa, prendendosi del tempo sufficiente (non cinque minuti) per rendere l’adorazione privata a Dio, per chiedere misericordia per i propri peccati, per intercedere per tutti i santi, e per tutti gli altri bisogni che possono esserci nella vita di ognuno. Se uno crede in Dio deve abbondare nella preghiera, nella vera preghiera, quella fatta in ginocchio e con tutto il cuore, perché Iddio è degno di ricevere la nostra adorazione e tutta la gloria. La mancanza di perseveranza nella preghiera è uno dei primi segnali di sviamento dalla fede e dall’amare Iddio, e si incomincia ad amare il mondo.
Cari nel Signore, tali cose che vi ho elencate sopra, sono delle cose basilari per la crescita di ogni credente, e perseverando in tali cose i santi non saranno mai smossi dalla verità e non si tireranno indietro nel momento della prova e della persecuzione. Fatevi dunque animo, perché per essere veri discepoli di Gesù Cristo, degni di tale chiamata e vocazione, c’è bisogno di impegno per mettere in pratica ciò che Dio vuole.
Nessuno vi seduca con vani ragionamenti.
Giuseppe Piredda