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Posted by on Mag 25, 2023 | 0 comments

Ripeto ancora una volta quello che crediamo ed insegniamo sulla salvezza per fede e sulle opere

Noi crediamo ed affermiamo con forza che l’uomo è salvato e giustificato soltanto per fede senza le opere (Rm 3:28, Ef 2:8, Rm 4:4, Rm 11:6), e che egli vive per fede (Rm 1:17), e che ancora oggi, anche dopo essere stati salvati, la salvezza e la giustificazione nel cospetto di Dio è sempre per grazia, mediante la fede (cfr At 15:11). Non si deve aggiungere in alcuna maniera la giustizia umana, con le proprie opere, alla giustizia di Dio. L’uomo non può in alcun modo guadagnare la vita eterna e, anche dopo aver creduto, non può in alcun modo meritare la salvezza per le proprie opere giuste e buone che compie. Tutto viene da Dio ed è per grazia, mediante la fede.

Noi crediamo ed affermiamo anche con forza che la fede senza le opere non ha valore (cfr Gc 2:20), e che è morta (cfr Gc 2:26). Quel che vale è la fede operante per mezzo dell’amore (Ga 5:6). Se uno dice di aver creduto in Dio ma la sua vita è priva di opere, quel tale se ne sta andando in perdizione, perché la sua fede è morta; non ha alcun valore. Se uno dopo aver creduto, si svia e si mette a fare il male, operando opere malvagie, certamente se ne andrà in perdizione, anche se un giorno ha creduto e aveva ricevuto la giustizia di Dio, perché appunto la sua fede è morta.

Lo ripeto di nuovo, stavolta facendo anche un analogia, magari qualcuno, in questo modo, intenderà. Perché se non intende anche così, allora vuol dire per forza che è in malafede:
Le opere stanno al “calore”, come la fede sta al “fuoco”.

Per similitudine si può paragonare alla fede come un fuoco, che non può essere in nessun modo acceso dall’uomo ma solo da Dio, mentre le opere sono il calore che emana quel fuoco, cioè il prodotto del fuoco, che quando è vivo, e solo quando è vivo ovviamente, emana calore.
Se il calore comincia a scemare, significa che il fuoco sta scemando.

Se il calore non c’è più, ecco che il fuoco non c’è più. E’ spento.

Così è della fede. E’ un dono di Dio. L’uomo non la può guadagnare o crearla da sé stesso. E se una volta ricevuta, questa fede non ha opere, significa che è morta. Ed una fede morta, non salva.

Chiunque leggendo queste parole capisce chiaramente quello che voglio intendere. Non ci sono modi alternativi di interpretarle.

Chiunque non crede a queste nostre parole e le travisa volontariamente, insinuando che stiamo mentendo anche quando affermiamo con forza queste cose, e che al contrario stiamo insegnando una salvezza per opere, sono dei CALUNNIATORI. Sappiatelo per certo che avete a che fare con dei calunniatori in mala fede che volontariamente travisano le nostre parole con lo scopo di farci del male, e che ovviamente non sono in nessun modo guidati da Dio. Non abbiate a che fare con tali calunniatori. Il giudizio di Dio per costoro non sonnecchia, se non si ravvedono di queste loro opere malvagie, che li porteranno all’inferno, anche se riempiono la bocca con la salvezza per grazia o con l’evangelo. I calunniatori, così come i superbi, gli orgogliosi, gli schernitori, gli arroganti, i manipolatori, gli insinuatori, i maliziosi, NON ENTRERANNO NEL REGNO DI DIO, anche se un giorno sono stati salvati. Non vi illudete.

Haiaty Varotto

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