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Posted by on Apr 21, 2024 | 0 comments

Esortazione di Gesù ad insistere nella preghiera

[di Giuseppe Piredda]

A Gesù, dopo aver pregato, gli fu chiesto da uno dei suoi discepoli di insegnare anche a loro come si prega. E tra le parole della Sua risposta, disse anche questo:

«Poi disse loro: Se uno d’infra voi ha un amico e va da lui a mezzanotte e gli dice: Amico, prestami tre pani, perché m’è giunto di viaggio in casa un amico, e non ho nulla da mettergli dinanzi; e se colui dal di dentro gli risponde: Non mi dar molestia; già è serrata la porta, e i miei fanciulli son meco a letto, io non posso alzarmi per darteli, – io vi dico che quand’anche non s’alzasse a darglieli perché gli è amico, pure, per la importunità sua, si leverà e gliene darà quanti ne ha di bisogno. Io altresì vi dico: Chiedete, e vi sarà dato; cercate e troverete; picchiate, e vi sarà aperto.» (Luca 11:5-9)

È l’amore che il Padre nostro Celeste porta verso di noi che siamo suoi figlioli che deve rassicurarci e farci stare tranquilli e sicuri di essere attentamente e di cuore ascoltati nelle nostre preghiere, ed infine, a suo tempo, verremo anche esauditi secondo la Sua volontà. Fa pure parte della Sua volontà quella di pregare e chiedere le cose di cui si ha bisogno con insistenza, con fede ed in sincerità di cuore.

Cari nel Signore, ponete mente al fatto che il Signore ha voluto evidenziare, con quel racconto, il fatto di quanto sia importante insistere in preghiera davanti al Padre nostro Celeste; infatti, quell’amico di cui ha parlato Gesù che venne a bussare alla porta a mezzanotte, che era un’ora scomoda, benché gli abbia dato molestia e l’altro non volesse volentieri scomodarsi per accontentarlo e dargli del pane, pure, anche se è stato indelicato e lo ha infastidito, per la sua insistenza, alla fine è stato esaudito, e gli ha dato ciò di cui aveva di bisogno.

Colui che bussò alla porta a tarda notte, non si scoraggiò al primo rifiuto e alle parole di riprovazione di colui che avrebbe potuto dargli del pane che necessitava, ma egli insistette, non si fermò alla prima richiesta, era determinato a ricevere quanto gli era necessario. In un certo senso quel tale gli fece violenza a svegliarlo a tarda notte, e ciò è un esempio di quello che voleva dire Gesù quando disse queste parole:

«Or dai giorni di Giovanni Battista fino ad ora, il regno de’ cieli è preso a forza ed i violenti se ne impadroniscono.» (Matteo 11:12)

Infatti, per la loro insistenza, per la violenza e la forza con cui hanno cercato ciò di cui hanno avuto bisogno e solo il Signore Iddio poteva concedere, anche la donna [ fu esaudita, benché avesse ricevuto un primo rifiuto da Gesù, e per la sua parola insistente ella fu esaudita ed il demonio uscì dalla sua figliola (cfr. Marco 7:24-30); similmente fu guarito il paralitico di Capernaum portato da quattro, questi vedendo che la via ordinaria per arrivare a Gesù a presentare davanti a Lui l’infermo, salirono sul tetto e lo scoperchiarono, e calarono già il malato davanti a tutti senza farsene scrupolo; quei quattro fecero uso di violenza nell’agire davanti a tutti e aprendo il tetto che li separava dall’ottenere quanto desideravano, per chiedere al nostro Signore Gesù Cristo la guarigione, e Gesù “veduta la loro fede” e veduto anche il fatto che non si fermarono davanti a niente e superarono tutti gli ostacoli e gli impedimenti che si frapponevano fra loro e la guarigione del Signore, furono esauditi, ed il paralitico fu guarito e se ne andò a casa con il suo lettuccio, in modo che tutta la gente che vide ciò che accadde furono tutti stupiti e glorificavano Iddio dicendo “Una tal cosa non la vedemmo mai” (cfr. Marco 2:1-12).

Ora, ritornando al nostro testo biblico iniziale, ciò che spinse l’uomo bisognoso a bussare alla porta anche a tarda ora senza farsi scrupoli, è stato il suo bisogno impellente di aver dei pani per il soddisfacimento non di necessità futili o per divertimento, ma di bisogni importanti e necessari, infatti gli era arrivato a casa un amico senza preavviso ed in quel momento fu colto senz’avere di che mettergli davanti per mangiare ed ospitarlo come si conviene, secondo i doveri sacri della pratica dell’ospitalità. Il richiedente era certo che il suo amico poteva prestargli i pani che gli necessitavano.
Ciò che deve far riflettere anco più del resto del testo, è il fatto che l’amico lo ha esaudito, non tanto perché gli era amico, non perché c’era un legame di amicizia tra loro, ma per l’importunità sua, perché lo ha infastidito la sua insistenza.

Tale concetto lo possiamo vedere espresso anche nella parabola del giudice iniquo, alla quale si rivolgeva una vedova e gli chiedeva con insistenza, di continuo, di farle giustizia del suo avversario; Gesù insegnando quella parabola disse ai suoi discepoli “Ascoltate ciò che dice il giudice iniquo” (Luca 18:6), ed il giudice iniquo ha fatto giustizia a quella donna dopo che disse fra sé “benché io non tema Iddio e non abbia rispetto per alcun uomo, pure, poiché questa vedova mi dà MOLESTIA, le farò giustizia, che talora, a forza di venire, non finisca col rompermi la testa.” (Luca 18:4-5)

Ora, siccome il Signore presenta più volte il fatto che si può essere esauditi anche dando fastidio, essendo inopportuni e dando molestia a colui a cui si chiede qualcosa, tanto più si verrà esauditi dal nostro Dio che è giusto, che non si stanca di ascoltare le preghiere dei suoi figlioli, e a conferma di ciò Gesù disse ai suoi discepoli:

«Dio non farà egli giustizia ai suoi eletti che giorno e notte gridano a lui, e sarà egli tardo per loro? Io vi dico che farà loro prontamente giustizia.» (Luca 18:7-8)

Quindi, da quanto vi ho esposto fin qui, due cose molto importanti bisogna capire bene e tenere sempre presente quando preghiamo:

1. bisogna del continuo pregare senza stancarsi, chiedendo pure le medesime cose, fino a quando non si viene esauditi (cfr. Luca 18:1);

2. bisogna prima conoscere bene chi è Dio, sapere che Egli non si stanca e non si sente molestato né s’infastidisce se i suoi figlioli si rivolgono a Lui in preghiera con tutto il cuore, sapendo che il nostro Padre Celeste non è solamente potente da dare ai suoi figlioli solamente ciò che chiedono, ma molto di più di quello che si chiede ed essi possano arrivare a pensare (cfr. Efes. 3:20), perché Iddio è Onnipotente, a Lui dev’essere data tutta la gloria, l’onore e la lode, perché solo a Lui ed al Suo Figliolo Gesù Cristo appartengono nei secoli dei secoli. Amen!

Dunque, cari nel Signore, sapendo che le orecchie del Signore sono sempre attente ad ascoltare la preghiera del giusto, dei suoi figlioli, ed è pronto ed è secondo la sua volontà il concedere la sua benedizione e quanto Gli viene richiesto, rivolgetevi a Lui in preghiera con tutto il cuore e con fede, affinché riceviate ciò di cui avete bisogno, e non vi stancate di pregare, non vi stancate di chiedere anche le medesime cose, perché a suo tempo Egli vi risponderà e vi darà ciò di cui avete bisogno secondo la Sua volontà, ricordandovi sempre queste parole di Gesù:

«Io altresì vi dico: Chiedete, e vi sarà dato; cercate e troverete; picchiate, e vi sarà aperto. Poiché chiunque chiede riceve, chi cerca trova, e sarà aperto a chi picchia.» (Luca 11:9-10)

Se non chiedete, è normale che non riceverete nulla, come non riceverete nulla se non chiedete con fede (cfr. Giac. 1:6-8), e se non insistete e non fatte violenza e non perseverate a bussare alla porta della Sala del Trono della Grazia di Dio, voi non riceverete nulla. Gesù ha insegnato di insistere il più possibile nel domandare le cose a Dio in preghiera, anche le medesime cose, tenendo ben presente che si deve smettere di domandarle SOLAMENTE quando il Signore stesso ci fa sapere che su tale richiesta non saremmo esauditi (cfr. 2Cor. 12:8-9), ma fino a quando Iddio non ci dice basta, noi tutti abbiamo il dovere di continuare a chiedere in preghiera. Il tempo che trascorre senza venire esauditi non è una risposta negativa del Signore, ma Egli vi sta mettendo alla prova, per sapere se quella cosa la volete veramente e con tutte le vostre forze, perché se dopo un po’ vi stancate e non la chiedete più, vuol dire che non la volevate veramente, era solo un capriccio per voi, perché se uno ha veramente necessità che il Signore lo esaudisca, non si stancherà mai di pregare per tale cosa.

Diletti e fedeli nel Signore, badate dunque a ciò che avete imparato a riguardo della preghiera, perché se non avete imparato ciò che insegna Gesù nella Sua Parola ed avete sostituito le Sue parole con quelle di certi pensieri dell’uomo che sono errati, voi non state camminando né pregando come piace al Signore, e state seguendo le vie d’un uomo e non di Dio; quindi state attenti, studiate le Scritture molto attentamente ciò che in esse è insegnato a riguardo della preghiera, ed il Signore vi darà intendimento e sapienza, e affinché giungiate ad essere in grado di rigettare tutto ciò che non è conforme agli insegnamenti del Signore.

Badate dunque a come ascoltate e badate che nessuno vi seduca con vani e manipolatori ragionamenti.

Giuseppe Piredda

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